Finalmente possiamo incontrarci e scambiare esperienze, emozioni, progetti: così e’ stato giorno 24 in occasione della presentazione del testo “Scene di un inferno nel XXI secolo” – Arti paesaggi e digitale in una libera interpretazione dell’Inferno di Dante – a cura dell’ Accademia Nazionale di Danza.
Nella cornice favolosa della sala Zuccari a Palazzo Giustiniani è stata così la volta della danza: della danza che scende dai palchi e incontra la gente, gli anziani, i giovani, le persone che soffrono, gli extracomunitari e i carcerati , la città, le città (Roma Firenze e Ravenna) e le altre arti!
Ed e’ così che le scene dantesche si aprono su paesaggi diversi che sono anche paesaggi dell’anima, delle anime in cammino.
Scene sapientemente catturate in digitale e richiamate da un QR code nel catalogo: geniale!
Ringrazio di cuore Enrica Palmieri e quanti con lei hanno permesso la realizzazione di un lavoro meraviglioso, di un cammino sulle tracce del sommo poeta.
Ringrazio i docenti dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma, e i suoi allievi, alcuni presenti in sala, ringrazio le municipalità di Roma e la giunta di Virginia Raggi che ha sostenuto, grazie a Carola Penna, questo lavoro.
Felice di aver incontrato i curatori del testo: Gianluca Bocchino e Laura Sciortino e il loro entusiasmo trainante.
Ringrazio Rosalba Caruso responsabile di AMA cimiteri Capitolini che ha permesso di far rivivere il silenzio del Cimitero Monumentale del Verano.
E tutte le istituzioni che insieme all’AND hanno collaborato mettendo a disposizione le altre Arti: il Conservatorio di musica “Santa Cecilia”, il Saint Louis College of Music, la RUFA – Rome University of Fine Arts, la Scuola, l’ Accademia di Belle Arti di Firenze, l’ Accademia di Belle Arti di Ravenna, l’Istituto Superiore di Studi Musicali G. Verdi di Ravenna, la Scuola popolare di musica di Villa Gordiani e poi ancora il maestro Paolo Fresu per la sua Ballata di Dante e l’attrice Nancy Brilli per la libera interpretazione del Canto di Paolo e Francesca.
Il Convegno tra l’altro si inserisce pienamente nel mio lavoro a sostegno della Ricerca nel campo delle Arti e a pieno titolo nella terza Missione delle istituzioni Afam, rappresentando così una encomiabile esempio di best practice; buone pratiche che mi auspico potranno trovare riconoscimento e sostegno dal Ministero dell’Università e della Ricerca.