Si è tenuta a Termini Imerese, nella splendida cornice della Chiesa di Santa Caterina, la presentazione del libro di Daniele Ventura “Cosa nostra non è cosa mia”.

L’evento è stato un momento molto significativo; intanto perché ha rappresentato la volontà di ribadire da che parte sta il m5s in modo chiaro ed inequivocabile, e la volontà di dichiarare che il m5s ci sarà non solo con gesti di solidarietà e stima come quello con odierno, che ha rappresentato la vicinanza a Daniele Ventura, a Gianluca e alla mamma del piccolo Claudio, una delle 129 piccole vittime della mafia, ma anche nel modo più consono ad un parlamentare: quello del definire principi e leggi e la loro applicazione.

I tanti esponenti della società civile e religiosa, gli esponenti del mondo scolastico e dell’imprenditoria ma anche tanti compagni di viaggio del percorso a cinque stelle, hanno voluto dire che solo insieme, e ognuno con la dignità delle proprie azioni, si potrà portare avanti la cultura del cambiamento. Un cambiamento che deve procedere innanzitutto sulla strada della legalità: Se Agatos va declinato con Kalòs, prima del bello e ancor prima della felicità abbiamo bisogno del Giusto.

Affermare la cultura della Legalità significa quindi: affermare il principio del “Servizio” nella politica e nella società a fronte del disvalore del “Do ut des”, affermare il principio della solidarietà di contro a quello della convenienza, affermare la determinazione delle proprie scelte contro l’asservimento ad interessi spesso illeciti, affermare il lavoro come diritto costituzionale ed implicito nella dignità del cittadino e non come “favore” da richiedere ed elargire.