Questo il testo integrale delle mie considerazioni pubblicate da “AgCult”.

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) riserva una grande attenzione alla ricerca, tanto da dedicare ad essa, insieme all’istruzione, un’intera missione. Nel testo varato dal Governo, tuttavia, si registrava l’assenza di misure a sostegno della ricerca nelle istituzioni di Alta Formazione Artistica e Musicale. Non solo musica, danza e teatro, ma anche moda, design, arti orafe e tutti quegli ambiti in cui il Paese Italia eccelle.

Ho pertanto presentato un’osservazione, poi recepita nella relazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, votata in Senato, che ha sancito l’impegno ad attuare il terzo livello nelle istituzioni AFAM (Alta formazione artistica, musicale e coreutica) con l’istituzione dei dottorati di ricerca e il conseguente raccordo con i soggetti pubblici e privati che operano nel sistema produttivo e di ricerca della cultura.

Avevo già lavorato al riconoscimento della ricerca artistica, accanto a quella scientifica e tecnologica, che era poi effettivamente avvenuto in collaborazione con l’allora Ministro dell’Università Manfredi, in seno al DDL istitutivo del MUR. Questo ulteriore passo è necessario per l’attivazione dei dottorati di ricerca, così da poter valorizzare le competenze tecnico-artistiche e lo sviluppo della creatività nei programmi di ricerca e sviluppo.

Mai come adesso, infatti, è importante investire sulla creatività; in primis per il ruolo che questa assume nei processi di rinascita e resilienza, i quali presuppongono soluzioni nuove, divergenti, creative, appunto. In secondo luogo, non meno rilevante, per l’importanza che in questo momento rappresenta lo sviluppo dell’imprenditoria nei settori artistici e culturali, messi a dura prova da un anno di pandemia.”