Com’era purtroppo prevedibile, si sta scatenando un attacco mediatico, tanto volgare quanto privo di sostanza, contro la mancata attenzione del passato governo nei confronti della Scuola.

Io, che ho avuto il privilegio di lavorare nella Commissione Istruzione del Senato a fianco del Ministro Lucia Azzolina, voglio ricordare che l’attenzione del governo Conte sulla Scuola è stata altissima; e che, al contrario, se qualcosa di buono è accaduto in questa pandemia, è stato proprio essere riusciti a portare al centro dell’agenda politica la Scuola e la Sanità, gemelle sempre bistrattate dai precedenti governi.

Il Ministro Azzolina, ma con lei l’intera delegazione del Movimento 5 Stelle, è riuscita a far stanziare per la scuola ben 10 miliardi (a fronte dei 4 miliardi di tagli operati dalla Gelmini, che oggi impunemente discetta di scuola…) che sono tangibilmente arrivati alle scuole come sussidi alla didattica (Wi-Fi, device e materiale didattico), come fondi a supporto alla lotta alla povertà educativa, o come interventi sull’edilizia scolastica con la completa sostituzione di tutti gli arredi.

Il Ministro è riuscito, inoltre, a bloccare gli organici evitando una contrazione di almeno 30.000 unità nel corpo dei docenti, fatto per nulla scontato a fronte del calo demografico al quale assisteremo nei prossimi anni, cui si stava cercando di porre rimedio anche grazie alla riduzione del numero di alunni per classe.

Per provvedere alla stabilizzazione dei docenti si stava soprattutto operando mediante due concorsi; del primo, straordinario, come da GU, riprenderanno a giorni le prove bloccate a causa della pandemia, e di esso è in atto la correzione delle prove già espletate. Ad esso avrebbe dovuto far seguito un secondo concorso, aperto a tutti i docenti, anche neolaureati, di cui è stato già emesso il bando e di cui speriamo possano essere calendarizzate al più presto le prove.

Mi urge inoltre assolutamente smentire le numerose e pretestuose voci che addosserebbero al Ministro Azzolina ogni responsabilità nella chiusura delle scuole. Il Ministro ha ribadito davvero con tutte le sue forze, quasi allo stremo, che le scuole avrebbero dovuto essere le ultime attività a chiudere e le prime ad aprire, per mantenere vivo il contatto fra i giovani e i loro docenti e tenere attivo un presidio di cultura, altrimenti pericolosamente alla deriva. Se e quando gli istituti scolastici sono rimasti chiusi, è stato per volontà di Presidenti di Regione o di Enti Locali che, più o meno demagogicamente e solo poche volte spinti da reali criticità, hanno continuato e stanno continuando a tener chiuse le scuole. Sono questi gli stessi che adesso si sbracciano a denunziare la deriva sociale dei ragazzi abbandonati!

Ricordo che, anche nelle zone rosse, è stata garantita ai ragazzi disabili la frequenza e l’inclusione in gruppi di alunni che hanno potuto frequentare insieme a loro.

Dobbiamo solo augurarci che il nuovo governo mantenga alto, almeno allo stesso modo, il proprio livello di attenzione sulla Scuola. Noi la guardia non l’abbasseremo, tanto se saremo forza di governo che di opposizione.