Con orgoglio vi comunico che è stato incardinato in 7° Commissione il disegno di legge 2020 sul riordino degli studi artistici, musicali e coreutici, a mia prima firma.
Dopo aver studiato, praticato, insegnato musica; dopo aver formato altri docenti ed aver condiviso l’alto valore educativo e sociale della musica con migliaia di ragazzi, poter oggi intervenire, da Senatrice della Repubblica, sulla legislazione attuale in materia, è il prestigioso compimento della mia vita professionale.
Esistono dei vuoti o dei processi rimasti incompiuti nel nostro sistema formativo che ancora oggi non consentono a tutti di poter fruire a pieno dell’apporto delle arti nella formazione della personalità e/o nell’orientamento professionale. La musica manca, innanzitutto, nella scuola primaria; il “tempo pieno” ma anche il “tempo pieno delle Arti” proposti nel DDL, hanno l’obiettivo di colmare questo vuoto, utilizzando la forte implementazione che il tempo pieno avrà nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, permettendo così a tutti i bambini di fruire di un’offerta didattica affidata a docenti specializzati. Il tutto in un’età consona all’acquisizione di nuovi linguaggi ed anche all’individuazione dei talenti.
Nel sistema attuale lo studio di uno strumento musicale inizia troppo tardi. La proposta dell’Istituto Comprensivo ad indirizzo musicale mira proprio ad abbassare l’età di inizio di tale studio: oggi prima degli undici anni un bambino può studiare uno strumento solo se è la famiglia ad offrirgliene l’opportunità e ciò con grave compromissione del diritto allo studio per tutti, a prescindere dai mezzi economici a disposizione. Non solo musica: l’espressione corporea nel “Tempo pieno delle Arti” e nella Scuola Media ad indirizzo coreutico arricchiscono l’offerta formativa rispetto allo studio della danza, che oggi inizia solo al liceo coreutico (tardissimo). Bambini e bambine oggi non possono che rivolgersi alle scuole private non esistendo, tranne che in pregevoli iniziative autonome, offerte formative nell’istruzione pubblica.
Il DDL propone quindi il riordino delle Scuole Medie e dei Licei ad indirizzo musicale, dovendo questi essere totalmente sostitutivi dei corsi inferiori, ma anche medi, degli ex corsi ordinamentali dei Conservatori di Musica, diventati oggi Istituti di Alta Formazione. Non solo ridefinizione degli obiettivi ma anche dei programmi. Se così non fosse, i nostri ragazzi non sarebbero in grado di competere con i coetanei europei, ma soprattutto con quelli dei paesi asiatici dove la formazione professionale inizia in età precocissima.
Il DDL, all’art. 6, propone l’istituzione dell’indirizzo jazz nei Licei musicali, così come esiste già l’indirizzo contemporaneo nei gemelli Licei coreutici: la cultura non si ferma e con essa i nuovi linguaggi, che hanno il diritto di entrare nell’offerta formativa che, del resto, è anche il diritto degli studenti di fruirne. In Commissione stiamo ultimando gli elenchi dei soggetti auditi: rappresentanti delle varie categorie, famiglie, studenti, docenti, associazioni, sindacati che potranno portare all’attenzione dei commissari le loro competenze e proposte.
Vi terrò informati. Al seguente link potete trovare il testo del disegno di legge: http://www.senato.it/…/18/DDLPRES/0/1186405/index.html…