La ricerca è un approfondimento sistematico delle conoscenze con metodo scientifico; essa, però, non esclude, anzi prevede un approccio creativo, se è vero che la “ricerca di soluzioni” necessita di un pensiero divergente, la capacità di immaginare soluzioni e anche di sognare. Quindi l’approccio metodologico di chi fa ricerca deve essere scientifico ma, al contempo, creativo, nel metodo.

La novità che volevo annunciarvi – o confermarvi – è invece nel merito o, meglio, nell’ambito.

Come sapete, l’approvazione dell’emendamento da me presentato – e condiviso con grande lungimiranza dal Ministro Manfredi – al Ddl di istituzione del Ministero dell’Università e della Ricerca, ha aggiunto la parola artistica, così che per la prima volta, accanto a quella scientifica e tecnologica, è stata prevista anche la ricerca artistica.

Gli scenari che si sono aperti da quella aggiunta sono stati ieri confermati dal Ministro Manfredi che, in audizione sulle linee programmatiche in Settima Commissione al Senato, ha manifestato esplicitamente la volontà di istituire il terzo livello, il dottorato di Ricerca anche nelle istituzioni di Alta Formazione Artistica e Musicale.

Un pensiero accolto con entusiasmo dal mondo della formazione artistica, da intellettuali e studenti che non saranno più costretti a rivolgersi ad un corso universitario o a recarsi all’estero per approfondire una tesi e da questa accedere ad un livello superiore di conoscenza.