Ci avevo sperato, perché non ho mai smesso di credere in tutto ciò che con lui abbiamo fatto in questi anni, e così oggi sono davvero felice che Giuseppe Conte abbia accettato di entrare a far parte del Movimento per rifondarlo.
Hanno provato da sempre a distruggerci: la campagna delatoria nei confronti del Movimento non è cessata un attimo ed ora è più grave che mai per le crepe interne che ha provocato.
Abbiamo da sempre avuto contro certa stampa, quella allineata ben saldamente al vecchio sistema e oggi più che mai preoccupata per i tagli all’editoria, sostenuti da un nostro provvedimento che ancora non sono riusciti ad affondare; abbiamo avuti contro le associazioni imprenditoriali che hanno sempre avversato la nostra politica del lavoro centrata sui diritti dei lavoratori e su un equo costo del lavoro; abbiamo avuto contro coloro che avrebbero voluto mantenere la prescrizione e con lei quell’impunità che ha sempre salvato i più forti; abbiamo avuto contro i Benetton e con loro imprese, lobby e affini, che temono un Governo capace di recidere contratti che non tutelano cittadini e ambiente; abbiamo avuto contro i delatori di una politica che aiuti gli ultimi, mai veramente rappresentati in questo parlamento; abbiamo avuto contro anche quei sindacati che non accettano che la tutela del lavoro passi anche dal merito e dai concorsi.
Insomma, un fuoco incrociato contro il quale nostri alleati sono stati i cittadini e il nostro impegno tutelato da un Presidente del Consiglio che si è subito dichiarato e dimostrato “l’avvocato del popolo”.
Ma noi siamo qua, più convinti di sempre che ci vuole tenacia e coraggio per non abbandonare il campo. Tenacia e coraggio sostenuti in questi giorni dall’entusiasmo nel sapere con sempre maggiore certezza che Giuseppe Conte sarà ancora con noi.
“E’ morto il Movimento, evviva il Movimento”.