Concordo in pieno con le considerazioni espresse in un post Facebook da Rocco Casalino, portavoce di Giuseppe Conte, che con lui ha condiviso ogni sua vicenda. Sono questi i motivi per cui vogliamo fermamente il Presidente Conte con noi!

Ecco il post di Casalino:

“Dalla caduta del Presidente Conte ad oggi sono stato invitato in diverse trasmissioni TV. Alcuni giornalisti provano ad incalzarmi su ogni cosa e per certi versi è anche giusto, lo accetto. C’è soltanto una cosa che non riesco proprio ad accettare, ovvero il modo in cui si tende a minimizzare e sotterrare il merito di Giuseppe Conte sulla questione Recovery Fund: “Si MA, tutto sommato è anche merito della Merkel” – “Si MA, alla fine è stato un percorso deciso dalla Comunità Europea” e così via.

Bene, a questo punto spiego telegraficamente una volta per tutte come sono andate le cose.

– Il Presidente Conte sin dalla prima videoconferenza di inizio pandemia ha segnalato alle Istituzioni Comunitarie, che proponevano pochi miliardi con il Mes, l’esigenza di una risposta economica tempestiva ed eccezionale;

– Il Presidente Conte è stato promotore di una lettera destinata al Presidente del Consiglio Europeo Michel, sottoscritta dagli Omologhi di Francia, Spagna, Portogallo, Slovenia, Grecia, Irlanda, Belgio e Lussemburgo, con l’intento di sensibilizzare gli altri Stati Membri (su tutti Germania e Olanda) sulla questione;

– Per rassicurare e sensibilizzare i Paesi “perplessi”, il Presidente Conte ha deciso di metterci la faccia nelle loro TV e sulla loro carta stampata, e per questo, con parallela strategia comunicativa, ha rilasciato interviste a: El Pais (quotidiano spagnolo), 30 marzo; ARD Tagesschau (TG del primo canale della TV pubblica tedesca), il 1 aprile 2020; De Telegraaf (quotidiano olandese) il 1 aprile 2020; Die Zeit (settimanale tedesco) il 2 aprile 2020;

– La Germania, grazie all’importante opera di sensibilizzazione messa in atto dal Presidente Conte, accetta l’idea del Recovery e il 18 maggio ufficializza con la Francia una proposta da 500 miliardi;

– Il 27 Maggio, il Presidente UE Ursula Von der Leyen, propone programma da 750 miliardi;

– Restavano da convincere i cosiddetti Paesi frugali;

– Da qui il Premier Conte inizia il “tour del convincimento” e incontra: il Primo Ministro Portoghese Costa; il Presidente del governo Spagnolo Sanchez; il Primo Ministro Olandese Rutte (ve lo ricordate?) e infine, il 13 luglio, la Cancelliera Merkel;

– Nelle ore decisive della trattativa, alcuni paesi spingevano affinché le somme fossero pari a 700 miliardi e non a 750 miliardi come indicato dalla Von Der Layen. Su questo ricordo il Presidente Conte che si avvicina al Presidente del Consiglio Europeo Michel e gli dice che “i 750 miliardi non si toccano”;

– Il 21 luglio si conclude il Consiglio Europeo straordinario che sancirà l’accordo definitivo da parte di tutti i Paesi membri dell’Unione sul Recovery Fund, con stanziamento complessivo pari a 750 miliardi e all’Italia va la quota maggiore della somma stanziata, ovvero 209 miliardi.

Questa è la STORIA che ci ha visto e ci vede ancora oggi protagonisti.

A questo punto mi chiedo: Perché ad una parte del giornalismo questo non piace? Non dovremmo essere tutti orgogliosi di questa competenza tutta Italiana? Davvero pur di sminuire il lavoro di una persona siete disposti a screditare la nazione intera?”