Liliana Segre, donna straordinaria e autentico presidio contro ogni intolleranza e forma di razzismo. Un vero onore essere al suo fianco.

Con lei ho avuto il piacere di condividere dieci lunghi mesi di lavoro nella commissione per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza sull’affare assegnato contro i cosiddetti “Hate speech”.

Proprio grazie a questo lavoro, ieri abbiamo votato all’unanimità il documento finale dell’indagine conoscitiva sulla natura, le cause e gli sviluppi recenti del fenomeno dei discorsi di odio.

I discorsi di istigazione all’odio sono aumentati notevolmente con lo sviluppo dei social e delle nuove tecnologie e ancor più in questo periodo di isolamento dovuto alla pandemia.

Razzismo, antisemitismo, sessismo o cyberbullismo: l’ondata di odio alla quale dobbiamo opporci con forza è diventata, ai giorni d’oggi, veramente devastante.

La libertà di espressione tutelata dalla nostra Costituzione, non può limitare la dignità delle persone né la libertà di espressione altrui. Non può essere un algoritmo di una piattaforma social a definire i limiti di ciò che è rispettoso o meno della dignità e del decoro umano.

Viviamo in un tempo in cui la superficialità del giudizio, alimentata forse dal senso di distacco dei social, sta diventando una vera e proprio piaga sociale.

I social fanno parte della nostra vita e ne faranno parte anche nei prossimi anni. Ma oggi più che mai abbiamo bisogno di uno strumento normativo capace di garantire il rispetto di ogni individuo. Un intervento normativo che è l’urgenza primaria emersa dall’affare assegnato e sul quale continuerò a lavorare.

Basta con l’odio.