Questo il comunicato UNAMS sulle decisioni assunte dalla commissione Istruzione del Senato in merito all’attribuzione dei titoli artistici per l’insegnamento:
“A seguito di un lungo intervento presso le Commissioni Parlamentari, in particolare la Commissione Istruzione Senato, è stato possibile bloccare una decisione del Ministero dell’Istruzione che, con atto unilaterale e dopo quaranta anni di formazione musicale, aveva previsto l’abolizione dei titoli artistici.
L’UNAMS, grazie agli esponenti di cui sopra, in particolare alla Sen. Loredana Russo, insieme al CSPI, ai colleghi degli altri sindacati confederali e ad alcuni funzionari del Ministero, è riuscita a bloccare un errore culturale che avrebbe compromesso per i prossimi anni la formazione musicale e coreutica italiana.
Purtroppo non tutto è uscito perfetto, anzi la limitazione di valutare solo i concerti eseguiti presso associazioni ed enti finanziati con il FUS è qualcosa di non proponibile poiché, è cosa nota, molteplici grandi associazioni hanno il “vizio” di privilegiare artisti stranieri; inoltre esistono grandi associazioni italiane che non accedono al FUS e nemmeno intendono farlo. Escluderle, ci pare, poco culturale e anche antidemocratico.
Pertanto, affermati almeno i principi, con la stessa determinazione tenteremo, nel futuro, di trovare soluzione al problema descritto.”
E io ringrazio il collega Raffaele Maisano che ha lavorato con me per cercare di recuperare i 66 punti per crediti artistici. “Certo non tutto è Perfetto” e dover trovare dei criteri oggettivi per individuare i titoli valutabili, ha alzato l’asticella. Sempre da UNAMS utili indicazioni per individuare i soggetti che hanno usufruito di contributi FUS.