Così, in un’intervista riportata da Orizzonte Scuola, afferma il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, riguardo il concorso ordinario per docenti bandito, ma non ancora espletato:
“Né la Lega né io ci opponiamo al concorso ordinario nella scuola, contrariamente a quello che il M5S vorrebbe far credere: fosse per me lo farei partire anche a giugno. Se non è stato espletato fino ad oggi è solo perché in piena pandemia le autorità sanitarie non ne hanno consentito lo svolgimento. Oltre 400.000 aspiranti richiedono uno sforzo organizzativo gigantesco. Solo per poter formare le commissioni occorrerebbero mesi e, poiché servono insegnanti stabili a settembre, la soluzione più pratica ed opportuna è quella della stabilizzazione di chi è nelle nostre scuole da anni ed anni. Ma una cosa non esclude l’altra. Mi auguro che tanti giovani neolaureati e chiunque altro possa al più presto concorrere per poter svolgere il lavoro più bello del mondo.”
Ma Senatore Sasso, è questione di numeri!
Se come lei afferma “la soluzione più pratica ed opportuna è quella della stabilizzazione di chi è nelle nostre scuole da anni ed anni”, su quali posti disponibili stabilizzerebbe i precari oltre quelli selezionati dal concorso straordinario? Su quelli che devono essere accantonati per l’ordinario? Purtroppo sui numeri non è possibile bluffare: una cosa esclude l’altra, al contrario di quanto lei afferma. E noi riteniamo che al 50% destinato ai precari con oltre 36 mesi di insegnamento, deve corrispondere ed essere quindi accantonato, un altro 50% per i vincitori del concorso ordinario.